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Ceneri tossiche sotto il Renato Curi? A chiederlo i pentastellati umbri

Ambiente e territorio
Umbria 09/05/2018 - 10:04

I consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, annunciano un’interrogazione a risposta immediata “per sapere se, dopo il caso Fabro e Valnestore, la Giunta sia a conoscenza delle nuove allarmanti notizie che riguarderebbero altre aree pubbliche fra cui anche quella dello stadio ‘Renato Curi’ di Perugia, chiarendo altresì se e come intenda procedere, analizzando al più presto l’eventuale tossicità delle ceneri nelle aree suddette e specificando quali ulteriori iniziative vorrà intraprendere nell’ascolto e in accordo coi comitati locali, al fine di tutelare salute e ambiente, in attesa che le stesse autorità inquirenti facciano piena luce anche in Umbria sulle responsabilità di natura civile, amministrativa e penale di soggetti privati e pubblici, con i mezzi previsti dalla legge”.

I consiglieri chiedono anche una “audizione urgente di ENEL in Commissione per tutti i possibili approfondimenti di competenza politico-amministrativa”.

“Sin dall’esordio del nostro mandato, nel 2015 - ricordano Liberati e Carbonari - spezzando anni di assordante silenzio, abbiamo richiesto approfondite verifiche (mediante audizioni consiliari, mozioni, interrogazioni, esposti, conferenze stampa, visite ispettive, e altro) in merito alla presenza di ceneri tossiche interrate a Colonnetta di Fabro, in alcune aree della Valnestore e presso altri luoghi dell’Umbria, sollecitando al contempo indagini delle autorità competenti e valutazioni indipendenti circa i potenziali rischi per la salute dei residenti. Mentre ancora si attendono risultati scientifici e incontrovertibili su ambiente e salute per le zone predette, notizie odierne diffuse dalla televisione e dalla stampa (UmbriaOn) rivelano che ‘si allarga a macchia d’olio la vicenda che interessa la Valnestore, la ‘terra dei fuochi umbra’, con nuove rivelazioni e un esposto, firmato dall’avvocato Valeria Passeri per conto delle associazioni e dei comitati Wwf, Italia Nostra Perugia, Gruppo ecologista ‘Il riccio’ di Città della Pieve, No centrali a Biomasse di Fabro e ‘Soltanto la Salute’ di Piegaro, indirizzato ai carabinieri del Noe e forestali e, per conoscenza, ai comuni interessati, alla Provincia di Perugia, alla Regione e ai ministeri dell’Ambiente e della Salute. La richiesta è di fare luce su quanto sia finito sotto ai campi sportivi di gran parte della provincia di Perugia. Non solo nella zona industriale di Fabro, nei campi sportivi di Tavernelle di Panicale, compreso il piazzale vicino agli spogliatoi e la zona industriale di Potassa, ma anche al campo sportivo di Ponticelli di Città della Pieve, al ‘campo nero’ di via Fra Bartolomeo, a Pietrafitta, alla discarica dei Ciliegi, e a Perugia, sotto allo stadio Renato Curi. A supporto l’avvocato Passeri cita le tante testimonianze raccolte anche sulla stampa nel corso degli anni”. 

“A fronte di ‘tali e gravi dichiarazioni’, come si legge nell’esposto - continuano i pentastellati - le associazioni chiedono ‘il compimento urgente di specifiche analisi del terreno sulle aree indicate risultanti escluse dal pendente procedimento penale eppure ritenute sensibili ai fini dell’avvenuto verosimile sotterramento di ceneri e rifiuti’. La richiesta, inoltrata anche all’ARPA, è di fare campionamenti superficiali da sottoporre ad analisi di laboratorio, analisi che dovrebbero verificare la concentrazione di otto indicatori sul fronte della radioattività e tutta una serie di metalli pesanti come cadmio, manganese, mercurio, arsenico, vanadio e idrocarburi policiclici aromatici”.