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Le richieste dei medici per superare le criticità del sistema sanitario regionale

Salute
Umbria 29/03/2018 - 16:10

Il Servizio sanitario umbro, fino ad oggi distintosi per la qualità dei servizi e la capacità di mantenere i costi sotto controllo, viene messo in discussione dalla contrazione di risorse trasferite dallo Stato e dal nuovo contesto sociale, ove si registra un costante aumento della popolazione over 65, portatrice di patologie croniche e polifattoriali. Tutto ciò richiede una profonda riorganizzazione e un drastico aggiornamento del sistema assistenziale, per far fronte ai nuovi bisogni di salute e di cura dei cittadini: lo hanno messo per iscritto i medici dell’intersindacale umbra in un documento consegnato ieri a Palazzo Cesaroni ai membri della Commissione Sanità dell’Assemblea legislativa, presieduta da Attilio Solinas.

Il Servizio sanitario umbro, fino ad oggi distintosi per la qualità dei servizi e la capacità di mantenere i costi sotto controllo, viene messo in discussione dalla contrazione di risorse trasferite dallo Stato e dal nuovo contesto sociale, ove si registra un costante aumento della popolazione over 65, portatrice di patologie croniche e polifattoriali. Tutto ciò richiede una profonda riorganizzazione e un drastico aggiornamento del sistema assistenziale, per far fronte ai nuovi bisogni di salute e di cura dei cittadini: lo hanno messo per iscritto i medici dell’intersindacale umbra (Aaroi, Emac, Assomed, Cimo, Cisl medici, Fassid, Fesmed, Cgil medici, Fvm) in un documento consegnato ieri a Palazzo Cesaroni ai membri della Commissione Sanità dell’Assemblea legislativa, presieduta da Attilio Solinas.

I medici auspicano “un’organizzazione integrata si scala regionale della Sanità umbra, completando la rete logistica informativa che faccia dialogare tutti i Servizi e le Strutture in tempo reale e superando le frammentazioni e le incongruenze che sono state sino ad oggi conseguenza delle azioni autonome e ‘autarchiche’ delle singole aziende sanitarie, sia locali che ospedaliere, che hanno portato a una ‘competizione concorrenziale’ tra i Servizi, la duplicazione delle funzioni e lo spreco di risorse, spesso a scapito dell’efficienza e dell’efficacia dell’assistenza. Necessario realizzare i principi già indicati nel Piano sanitario 2012, attuando accorpamenti e tagli delle duplicazioni improduttive e delle strutture superflue, allo scopo di liberare risorse per potenziare i servizi carenti e realizzare quelli mancanti. Si ritiene fondamentale restituire il ruolo consultivo e partecipativo agli organismi deputati per legge a rappresentare gli operatori della sanità in seno alle amministrazioni aziendali, quali il Collegio di direzione e il Consiglio dei sanitari”.

CRITICITÀ – Esiste ancora uno sbilanciamento organizzativo e finanziario a favore dell’assistenza ospedaliera rispetto a quella territoriale. Manca un numero adeguato di strutture per l’accoglienza e il trattamento dei pazienti disabili e non autosufficienti, dei pazienti con Alzheimer, che sono circa 8mila in Umbria, dei pazienti con dipendenze o problemi psichiatrici. Vanno integrati gli organici di tutte le figure professionali sanitarie e tecniche nei settori dove sussiste carenza. Altra criticità è l’indice di mobilità passiva legato all’insufficiente offerta o alla scarsa qualificazione in alcuni settori. Altresì si segnalano alcune situazioni di ridondanza di personale, in particolare in alcuni ambiti dell’attività assistenziale.

UNIVERSITÀ – Non è stata ancora realizzata l’Azienda integrata Ospedale-Università, che consentirebbe importanti progressi nella riorganizzazione e gestione dei Servizi e dei Reparti, nonché dei Dipartimenti. I medici auspicano l’istituzione di un unico comitato di indirizzo tra Azienda ospedaliere di Perugia e Terni, quale organismo permanente di alto coordinamento, costituito da rappresentanti della Regione, dell’Università e delle due Aziende, con la funzione di pianificare le scelte strategiche per l’assistenza, la tipologia delle prestazioni da erogare e l’organizzazione dei servizi, della didattica, della formazione e della ricerca scientifica. Auspicabile anche un interscambio virtuoso di professionalità tra Ospedale e Università per ciò che concerne le apicalità, così che un Universitario possa assumere il ruolo di responsabile di struttura complessa ospedaliera continuando a fare ricerca e, allo stesso modo, un Ospedaliero che svolge una proficua attività di ricerca possa assumere la direzione di una clinica universitaria. Indispensabile che si seguano criteri esclusivamente basati sul merito per la selezione dei professionisti, basandosi sull’esperienza, le attitudini operative e la casistica.

PREVENZIONE – I medici ritengono prioritario anche un incisivo e costante investimento sulla prevenzione: diabete, ipertensione, ipercolesterolemia e fumo sono i principali fattori di rischio per la malattia arteriosclerotica che provoca infarti, ictus e disabilità, mentre la ricerca scientifica ha dimostrato che la costante attività motoria e una corretta alimentazione riducono l’insorgenza del cancro. Perciò investire sull’educazione alla salute della popolazione consente di prevenire la grande maggioranza delle patologie croniche e di ottenere un maggior benessere dei cittadini, oltre che consentire di risparmiare sui costi della sanità. Contestualmente va potenziata l’azione di controllo dei Dipartimenti di prevenzione sulla filiera agroalimentare, con particolare riferimento agli alimenti di origine animale, intervenendo sulla ridefinizione dei livelli organizzativi centrali e territoriali.