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Nardi, l'allarme dei sindacati: «In arrivo pesantissimi tagli occupazionali»

Lavoro
San Giustino 22/10/2016 - 09:31

Il gruppo Nardi, tra i più importanti produttori italiani di macchine agricole, con sede a Selci Lama, nel comune di San Giustino, ha annunciato una profonda ristrutturazione, sia organizzativa che a livello di organico, dello stabilimento umbro, attualmente con 120 dipendenti. A dare la notizia sono state le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm, insieme alla Rsu, che  martedì hanno incontrato la direzione aziendale del gruppo. Al momento i sindacati, almeno all’esterno, non si sbilanciano sull’entità del taglio in vista di un nuovo incontro con i vertici della società che si terrà nei prossimi giorni (il 4 novembre), ma dovrebbe ammontare ad alcune decine di unità.

Nuovo piano industriale «L’azienda – riferiscono sindacati e Rsu – ci ha comunicato la volontà di procedere alla ristrutturazione, con un pesantissimo taglio occupazionale, motivandola con le difficoltà economiche e produttive che sta attraversando da tempo, procedendo al contempo alla presentazione di un piano industriale alle banche, per migliorare la gestione finanziaria e della liquidità aziendale». Fim, Fiom e Uilm, insieme alla Rsu, hanno sottolineato che da anni pongono all’azienda «l’esigenza di investire per ridare competitività e rafforzare la capacità di penetrazione dei mercati del marchio ‘Nardi’, che resta prestigioso nel suo settore e ancora pienamente al passo da un punto di vista tecnologico con i competitori internazionali».

No ai tagli Dopo l’incontro con l’azienda le organizzazioni sindacali hanno quindi convocato l’assemblea dei lavoratori per metterli al corrente delle intenzioni aziendali. Un’assemblea che ha deciso di «respingere l’ipotesi di ristrutturazione pesante dell’organico e di chiedere un uso attento degli ammortizzatori sociali possibili e invitando l’azienda a fare gli investimenti necessari ad un rilancio complessivo». Il prossimo incontro tra le parti è fissato, come accennato, tra qualche giorno e nel frattempo le organizzazioni sindacali saranno impegnate a informare e sensibilizzare le istituzioni locali e regionali, affinché «anche attraverso un loro intervento si possa dare la giusta risposta all’esigenza di rilancio di un’impresa storica importante per il territorio».