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Elezioni, Rifondazione comunista: "Risultati negativi per tutta la sinistra umbra"

Politica
Umbria 12/06/2018 - 21:58

Rispetto alle ultime elezioni amministrative, intendiamo innanzitutto rivolgere il nostro ringraziamento alle compagne e ai compagni del partito, alle candidate e ai candidati, ai soggetti politici, sociali e di movimento che hanno condiviso con noi la sfida elettorale per la generosità del loro impegno politico e organizzativo.

Detto questo, i risultati del nostro partito e, in generale, della sinistra umbra sono ancora una volta negativi. La campagna elettorale è stata difficile, certamente condizionata negativamente dall'esito delle elezioni politiche del 4 marzo e dalla formazione del governo legastellato. Ciononostante non siamo riusciti a presentarci in molti comuni e laddove ci siamo presentati, tra l'altro con tutte le formule a disposizione (lista civica di sinistra, simbolo del partito, Potere al Popolo), non riusciamo a rientrare nei consigli comunali. Questa semplice e chiara constatazione non ha niente a che fare con un approccio elettoralistico, accusa che non può più Essere mossa a Rifondazione comunista dell'Umbria da molti anni. Si tratta di dire le cose come stanno: siamo all'irrilevanza e all'inefficacia politica ed elettorale della sinistra.

Abbiamo rotto con il centrosinistra umbro, abbiamo lavorato a percorsi e tavoli unitari della sinistra, abbiamo sperimentato nuove aggregazioni, abbiamo anche valorizzato compagne e compagni non "compromessi" con il passato. Niente da fare, non arriva il consenso necessario alle nostre proposte politiche di reale cambiamento per la fuoriuscita dalla crisi, proposte concrete che in tutti i territori si sono caratterizzate sui temi del diritto alla casa, alla salute, allo stato sociale ed al lavoro. Di sicuro, però, i risultati migliori sia a livello umbro che nazionale giungono da liste di sinistra e civiche, frutto di percorsi credibili e non politicisti, percorsi che ad oggi sono gli unici capaci di indicare una strada per far riconquistare alla sinistra presenza ed efficacia politica.

Il dato più eclatante e preoccupante è comunque rappresentato dal consenso di massa verso la Lega, un fenomeno oramai strutturale anche in Umbria con tutte le conseguenze del caso sul piano politico, sociale e culturale. Certo, rispetto a qursto risultato anche nella nostra regione, una regione massacrata da crisi, disoccupazione, precarietà e nuove povertà, le responsabilità del PD, partito che più si è identificato con le politiche di austerità e con la governabilità, sono state e sono pesanti. In questo senso, seppur il Movimento 5 Stelle sia stato ridimensionato, il partito che ha vinto davvero queste elezioni amministrative è la Lega, individuata come lo strumento più efficace per il cambiamento. Non è stata la sinistra, in tutte le sue forme, a incarnare questa richiesta di rottura. Questo è un problema politico enorme.

Per quanto riguarda la nostra regione si impone dunque una riflessione profonda sui percorsi intrapresi e su quelli da intraprendere. Possiamo e dobbiamo metterci a disposizione della costruzione di una nuova proposta, di certo coerente con quanto il nostro partito ha prodotto in termini di discontinuità politica e sul terreno del conflitto e delle pratiche sociali, ma capace anche di rinnovarsi, di stare con radicalità sui contenuti e di parlare alla realtà per costruire una nuova sinistra umbra, larga, antiliberista e davvero popolare, quindi né subalterna al politicismo, né autocelebrativa.

La segreteria regionale di Rifondazione comunista dell'Umbria