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Di ritorno da Macerata

di ROBERTO MUSACCHIO
12/02/2018 - 19:35

Di ritorno da Macerata il primo pensiero è per chi in quella città vive. Una città come tante altre in questa Italia e in questo Mondo, dove è stata consumata una violenza orrenda contro una donna e un orribile attentato di terrorismo fascista. Una città scossa a cui non poteva che far bene sentire il calore di una manifestazione come quella che si è realizzata. Io ho parlato con tutti quelli con cui ho potuto in una città che un modo pessimo di condurre le istituzioni e la politica aveva spinto a barricarsi. E ogni parola era un disgelo, un incontro. Chi vive a Macerata aveva tutto da guadagnare a ritrovarsi con i tantissimi arrivati da tutta Italia per la vita e contro la morte. Una manifestazione in cui i giovani si sono riproposti come guida per una alternativa di futuro incontrandosi con chi in questo Paese continua a resistere. Sono contento di essere stato a Macerata. Ho vissuto ciò che pensavo giusto e possibile quando di fronte alla assurda minaccia di vietare ciò che la Costituzione non a caso prevede insieme a tante e tanti ho detto che io ci sarei andato comunque.