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Flamini alla guida di Rifondazione comunista: "Anche in Umbria serve un polo della sinistra"

Politica
Umbria 24/10/2017 - 18:31

Domenica 22 ottobre 2017 si è tenuto presso il il circolo Arci CASA DEL POPOLO di Casa del Diavolo il VI congresso regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria. Il documento politico è stato approvato all’unanimità. Il congresso ha poi eletto i 50 componenti del Comitato politico regionale e i 7 componenti del Collegio regionale di Garanzia che si è subito riunito eleggendo come Presidente Franco Cesario. Al termine del congresso si è riunito il comitato politico che ha eletto come segretario regionale Enrico Flamini all’unanimità.

Flamini ha dichiarato: “Voglio innanzitutto ringraziare le compagne e i compagni per la fiducia che mi è stata accordata. Voglio inoltre ringraziare gli ospiti intervenuti al nostro congresso, le forze politiche, Sinistra Italiana, Mdp, Possibile, PCI, le forze sindacali e associative, Cgil, Usb, Unione Inquilini e Anpi. Un ringraziamento particolare lo voglio rivolgere a Luca Turcheria, RSU Perugina, che ha portato al centro della nostra discussione congressuale la questione del lavoro proprio a partire dalla Perugina. Del resto tutti i dati su disoccupazione ed allargamento delle povertà, tutte le crisi aziendali in atto ci dicono che nella nostra regione è proprio il lavoro la priorità. Il nostro giudizio sul governo regionale resta negativo. Per questo continuiamo a proporre di aprire una vertenza Umbria, per questo continuiamo a proporre un Piano del Lavoro regionale. Lo vogliamo fare dando continuità al percorso unitario del Brancaccio, un percorso che non si concretizza come un accordo pattizio e verticistico tra sigle, ma che indica un metodo nuovo di aggregazione e di elaborazione. Nella nostra regione abbiamo già iniziato con l’assemblea dello Zenith di Perugia dello scorso settembre. Per costruire un polo della sinistra antiliberista anche nella nostra regione serve un confronto vero sui contenuti e sui criteri di individuazione degli interpreti, l’unica strada per fuoriuscire dal tatticismo e dall’altra faccia del politicismo. Ci impegneremo a moltiplicare appuntamenti come quello dello Zenith in maniera capillare in tutto il territorio regionale, così da connettere le molteplici e multiformi lotte che attraversano e caratterizzano anche le nostre città”.