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Liberati/M5S annuncia forti iniziative contro Thissen Krupp e la "congiura del silenzio sull'amianto"

Perugia, 20 febbraio 2016 - “Ma davvero non ci sarebbe amianto in
Thyssen Krupp? E perché sembra ancora taboo parlarne, riconoscendo viceversa
i benefici previdenziali di legge a chi è stato davvero esposto? Come mai su
questa vicenda è precipitata una sorta di congiura del silenzio, quando ogni
persona responsabile dovrebbe viceversa denunciare con forza lo scandalo di
una simile condizione di lavoro e di vita?” Queste sono le domande avanzate
dal consigliere regionale Andrea Liberati (M5S).
Liberati rivela che “da quando, circa un mese fa, abbiamo sollevato tale
tematica, il M5S ha ricevuto numerose segnalazioni, fotografie, indicazioni
proprio da parte delle maestranze. Ho incontrato dipendenti e soggetti
istituzionali, per poi recarmi alla Asl 2 insieme ai consulenti legali
dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona), associazione diretta
dall’avvocato Ezio Bonanni e in prima linea a difesa dei lavoratori. Presto
giungerà ulteriore documentazione per implementare ancor più
scientificamente un percorso nuovo assieme a tutte le persone di buona
volontà, difendendo salute e lavoro senza infingimenti e senza
compromessi”. Facendo riferimento alle immagini che documenterebbero la
presenza di amianto negli stabilimenti, Liberati annuncia: “Proseguiremo
per mesi, allegando altre immagini, descrivendo fatti, segnalando
circostanze, specificando la situazione reparto per reparto: per ora ci
limitiamo a questo, consapevoli che, entro breve, partiranno energiche
iniziative al riguardo. Sulle fotografie c’è ben poco da commentare: uno
scandalo, che prosegue in una sorta di imbarazzo generale. Ecco perché
occorre soltanto rimboccarsi le maniche, riconoscendo la profondità del
problema per poi doverosamente muoversi a livello politico nazionale”.
Liberati aggiunge: “E’ evidente che l’amianto in Thyssen Krupp è
tuttora presente; laddove fosse mai bonificato, c’è comunque stato ben
oltre quel 1992 che nelle sedi giudiziarie fu indicato all’epoca quale
tempo limite per le finalità più diverse, a partire da quelle relative ai
dovuti ‘scivoli’ previdenziali in favore degli interessati. Frattanto, da
parte nostra, è partita un’interrogazione urgente in Regione e altrettanto
accadrà a tutti i livelli assembleari: chiediamo giustizia e intendiamo
convintamente ripristinare la cornice di legalità violata, restituendo
certezze a operai, tecnici, quadri, persone che devono avere autentico
orgoglio per il proprio posto di lavoro, senza essere accompagnati da
angoscia alcuna. Sono tempi nuovi, il bene comune è a portata di cuore:
basta allora a silenzi, menzogne e mezze verità”.