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Si dimettono 12 membri del Coordinamento comunale del PD

Politica
Umbertide 08/04/2016 - 16:19

Apprendiamo ancora una volta solo dalla carta stampata e dai social media (come già successo per le dimissioni di alcuni componenti della segreteria) delle dimissioni di 12 membri dal Coordinamento comunale del PD di Umbertide. Nessuna comunicazione agli altri membri, al segretario, alla segreteria. Niente. In linea, del resto, con l'impegno che i dimissionari hanno profuso nell'organismo del quale facevano parte.
Apprendiamo inoltre che ci sarebbero alcuni "nodi irrisolti" alla base di questa scelta: il centro culturale islamico (in relazione al quale c'è stata una variante approvata all'unanimità dal consiglio comunale nel 2010, anche con la finalità di realizzare il centro per ragazzi disabili e un'asta pubblica per la vendita del terreno; il progetto è stato presentato nell'aprile 2015 e approvato nel luglio dello stesso anno), l'area ex fornace (progetto risalente alla legislatura 1999-2004), la centrale a biomasse di Pian d'Assino (progetto presentato nell'aprile 2013). Ora, sui primi due argomenti nessuno dei dimissionari ha mai proferito verbo nelle occasioni in cui se ne è parlato nel coordinamento comunale, mentre con riferimento al terzo - la centrale a biomasse – la questione diventa davvero imperscrutabile, visto che la posizione di contrarietà del PD di Umbertide era stata chiarissima ed unanime al riguardo e si era altresì formalizzata in un ordine del giorno votato all'unanimità in consiglio comunale: però si può anche smentire sé stessi pur di trovare una giustificazione alle cose. Perfettamente legittimo.
Non apprendiamo invece con il comunicato, visto che la definizione è stata utilizzata varie volte come un mantra, che i dodici dimissionari – numero che evoca vicende di tutt'altro lignaggio, lontanissime dalla presente! – continuano ad autodefinirsi i "renziani" di Umbertide, dimenticandosi peraltro come sia stato lo stesso Renzi (dopo la sua elezione a segretario ed anche nell'ultima direzione nazionale) ad affermare che definirsi renziani non ha alcun senso - definendo addirittura delirante che qualcuno si arroghi il diritto di definire chi può esserlo e chi no - e che esiste solo il PD, unito nelle sue diverse sensibilità, come un'unica compagine politica.
Molto più prosaicamente, i dimissionari sembrano in realtà legati a doppio filo non tanto a Renzi, bensì al consigliere regionale Guasticchi, che non più tardi di qualche giorno fa ha preso una posizione nettamente in contrasto – e sostanzialmente sovrapponibile a quella delle forze politiche di opposizione - con l'amministrazione comunale sul tema del centro culturale islamico. Considerando ciò, più che dimissioni legate a grandi "nodi irrisolti", quelle di cui parliamo sembrano molto più semplicemente dimissioni ad orologeria, dal sapore molto opportunistico.
Anche perché, se effettivamente ci fosse disaccordo sulle "grandi scelte politico-amministrative" (così letteralmente nel comunicato), chi dei 12 dimissionari ricopre ruoli amministrativi in Giunta e nel consiglio comunale dovrebbe trarne immediatamente le conseguenze e dimettersi anche da questi ultimi incarichi, anticipando così la conclusione di un'esperienza amministrativa - quali che siano poi gli sviluppi politici - che vedrebbe invece la sua naturale conclusione nel 2019. Se questo non avvenisse, il carattere opportunistico e strumentale di queste dimissioni acquisterebbe una solare evidenza.

LA SEGRETERIA DEL PD DI UMBERTIDE