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Commissione inchiesta rifiuti: «Gli uffici danno torto alla Marini»

Politica
Umbria 24/11/2015 - 14:31

“L'Ufficio legislativo regionale, tanto
invocato dal duo Marini-Leonelli per salvare la faccia al Partito
Democratico, ha spazzato via le insussistenti motivazioni che la stessa
maggioranza aveva prepotentemente esibito in Aula riguardo la costituzione di
una Commissione d'inchiesta regionale sui rifiuti”. Lo rendono noto i
consiglieri regionali della Lega Nord Emanuele Fiorini e Valerio Mancini.
Secondo gli esponenti dell'opposizione “dopo la chiara presa di posizione
degli uffici, la maggioranza non ha più scuse. Il documento sventa il
tentativo di insabbiamento messo in atto dal Pd, che cerca in tutti i modi di
spostare l'attenzione dalla fallimentare gestione del sistema rifiuti in
Umbria, certificato dai numerosi filoni di inchiesta emersi prepotentemente
nell'ultimo periodo. Le interdittive antimafia che hanno colpito Gesenu, Gest
ed Ecoimpianti, per quanto gravi e senza precedenti, sono solo la punta
dell'iceberg del problema rifiuti in Umbria, così come abbiamo descritto
nelle premesse alla base della richiesta di costituzione della Commissione.
Nonostante il tentativo del segretario del Pd, Leonelli, di eliminarle –
spiegano –, quelle premesse sono state riconosciute nel documento redatto
dall'Ufficio Legislativo della Regione Umbria, come 'parte integrante della
richiesta stessa e ne rappresentano la motivazione (..) pertanto non sono
oggetto di autonoma votazione ed approvazione da parte dell'Assemblea, la
quale si limita a deliberare in merito all'oggetto'”.
“Il documento – aggiungono Fiorini e Mancini - certifica che l'Assemblea
legislativa può modificare l'oggetto solo con il consenso di tutti i
proponenti. Messa a tacere anche la presidente Marini, che si preoccupava
della sovrapposizione di competenze della Commissione regionale di inchiesta
con i poteri della magistratura o del Prefetto. La Marini, qualche settimana
fa, ci aveva invitato a leggere il regolamento dell'Assemblea  regionale.
Sulla base del parere redatto dagli Uffici, crediamo sia la Marini a doversi
studiare bene il regolamento. Come Lega Nord abbiamo chiesto ufficialmente
che l'istituzione della Commissione venga discussa nell'Assemblea legislativa
convocata per domani, martedì 24 novembre, senza ulteriori ingiustificati e
strumentali ritardi. Il documento – rilevano ancora i consiglieri -
smentisce di fatto la presidente Catiuscia Marini e il capogruppo Pd Giacomo
Leonelli che si preoccupavano di insabbiare maldestramente  l'istituzione
della Commissione, nascondendosi dietro a problemi tecnici-procedurali.
L'unico vincolo posto per la costituzione della Commissione è che sussista
un 'interesse regionale'. Ma su tale considerazione non crediamo esistano
dubbi”.
Entrando nel merito del documento, Fiorini e Mancini rimarcano infine che
esso “da torto a Leonelli su tutta la linea stabilendo che: La costituzione
della Commissione in base a Statuto e Regolamento è automatica, in
particolare 'in ogni caso è istituita una Commissione d'inchiesta allorché
un terzo dei consiglieri ne presenti richiesta motivata all'Ufficio di
Presidenza (..) la Commissione, pertanto, deve essere istituita'. 
L'Assemblea non può modificare oggetto, premesse e quesiti della richiesta
senza il consenso dei proponenti e, contrariamente a quanto sostenuto dalla
Marini, nessuno dei quesiti sui quali i proponenti chiedono alla Commissione
di esprimersi, può essere escluso”.