Diminuire le tariffe e rispettare la Legge regionale. Buon senso vorrebbe questo ed invece le risorse di SOGEPU  vengono impiegate in consulenze tese a preservare uno status quo che incide negativamente sulle tasche degli utenti. Troppe consulenze finalizzate a giustificare una gara d'ambito il cui risultato non produrra' nemmeno un'unificazione dei servizi dell'Alta Umbria ma che con una fittizia associazione temporanea di imprese lascera' ognuno padrone a casa sua. Inqualificabile che il Comune tifernate , socio di maggioranza, avalli una situazione contra legem, come al limite della legge sono le onerosisssime consulenze date con affidamento diretto dell'amministratore delegato. Consulenze che vedono come destinatari sempre gli stessi professionisti che ci auguriamo siano il risultato del confronto tra piu' preventivi.Ma e' mai possibile che si eroghino 23000 euro per una consulenza legale finalizzata alla redazione e allo studio di fattibilita' relativamente alla compravendita di azioni societarie? Con solo Soci pubblici le cui azioni sono determinate dalla loro consistenza territoriale e demografica? E con lo stesso Studio legale che e' arrivato tra fine 2014 e inizio 2015 a oltre 65000 euro di incarichi? Il Comune socio di maggioranza ha un proprio protocollo che prevede rotazione e  massimali negli incarichi a professionisti, perche' SOGEPU non fa altrettanto? SOGEPU ha altresi' adottato un modello organizzativo finalizzato all'anticorruzione (d.lgs. 231) che ha al suo interno protocolli di gestione tra cui quello su incarichi e consulenze. In detti Modelli e' sempre specificato che l'affidamento di incarichi debba prevedere più persone nel processo di scelta, affidamento, determinazione del compenso è liquidazione dei compensi secondo le linee del ministero della Giustizia e delle maggiori organizzazioni di categoria. Perché detti affidamenti sono quasi tutti fatti irritualmente per affidamento diretto di una sola persona? Il Sindaco e la sua maggioranza ne sono informati?

E' necessario un cambio di rotta che dia un rigido controllo dei soldi pubblici e che tenda alla diminuzione delle vessazioni tariffarie cui sono sottoposti i tifernati.