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La scuola “Di Vittorio” festeggia il centenario di Alberto Burri

Cultura
Umbertide 13/03/2015 - 12:41

Anche Umbertide ha festeggiato il centenario dalla nascita dell'artista tifernate Alberto Burri, che si è aperto ufficialmente ieri a Città di Castello. Presso la scuola primaria “Di Vittorio” si è infatti tenuta l'iniziativa “Alberto Burri. Un uomo, un artista” che ha visto relazionare le docenti Emanuela Pantalla e Fabiana Giulietti, esperte in didattica museale. L'incontro, al quale ha preso parte anche l'assessore all'Istruzione Cinzia Montanucci in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale, si è incentrato sulla figura dell'artista nato a Città di Castello il 12 marzo 1915, punto di riferimento per tutta l'arte italiana ed internazionale del secondo dopoguerra. Le opere di Burri spaziano dalla pittura alla scultura ed hanno come unico fine l'indagine sulle qualità espressive della materia, tanto da essere considerate tra i migliori esempi dell'arte cosiddetta informale. Dai “sacchi” alle “combustioni”, dai “cretti” ai “cellotex”, le opere di Burri hanno messo in discussione il concetto stesso di arte e la loro influenza è riuscita ad oltrepassare i confini nazionali, fino a conquistare il palcoscenico dei maggiori centri europei ed americani. Oltre ad analizzare Burri e la sua arte, nel corso dell'incontro si è parlato anche del modo in cui i bambini percepiscono ed interpretano le opere dell'artista tifernate tanto che l'iniziativa proseguirà con visite guidate degli studenti della scuola “Di Vittorio” ai musei della Fondazione Palazzo Albizzini.

L'autore

Ritratto di Gracco Babeuf Gracco Babeuf

François-Noël Babeuf, noto anche come Gracco Babeuf in onore dei Gracchi, riformatori e tribuni della plebe romani (Saint-Quentin, 23 novembre 1760 – Vendôme, 27 maggio 1797), è stato un giornalista ed agitatore politico francese, che si distinse durante la Rivoluzione. Viene ricordato per il suo ruolo nella congiura degli Eguali. Sebbene i termini socialista e comunista non fossero in uso al tempo di Babeuf, essi sono stati ampiamente utilizzati dagli studiosi successivi nel descrivere i suoi ideali politici, anticipatori del socialcomunismo.