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Nutrirsi d'arte - Informale ieri e oggi

Cultura
San Giustino 29/04/2015 - 14:16

E' giunta alla XVII° edizione la Rassegna Percorsi d'Arte organizzata dall'Associazione Culturale MeliscianoArte in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di San Giustino, all'interno della prestigiosa cornice della Villa Magherini Graziani in località Celalba di San Giustino Umbro. Un'edizione questa che, per la prima volta, si cimenta con un tema apparentemente semplice ma, proprio nella sua specificità, arduo e non accessibile a tutti gli artisti: l'INFORMALE. Con il termine di Arte Informale si definisce una serie di esperienze sviluppatesi in Europa, America e Giappone, caratterizzate dal rifiuto di qualsiasi forma costruita secondo i canoni razionali e tradizionali, rapportabili alla precedente tradizione culturale. Il termine informale coniato in Francia negli anni Cinquanta dal critico Tapié, stava ad indicare la tendenza verso un nuovo modo di creare immagini senza ricorrere a forme riconoscibili come fatto fino ad allora, anche se altri artisti già tra il 1910 e il 1945 (per citarne qualcuno Duchamp, Kandinskij, Klee, Mondrian, Albers..) avevano indirizzato in quel senso le loro opere. Rileggendo l'arte di quel periodo si possono evidenziare diversi tipi di correnti in ambito informale: materico, gestuale, segnico, spaziale,  lastico. Con l' Arte Informale i pittori si appropriano della problematica del contrasto o prevalenza della materia sulla forma (che aveva già interessato Michelangelo), ma se guardiamo algusto materico possiamo ripartire da Picasso e Braque che avevano precorso i tempi dando il via con i loro collage all'uso di materiali diversi sul dipinto, è proprio con Fautrier che nel 1943 si conia il termine materico, che rifacendosi ad essi, inserisce nei suoi quadri materiali plastici che emergono dalla superficie del quadro, rompendo il confine bidimensionale e proponendo opere non più classificabili con l'accezione di pittura o scultura; ed è questa proprio la tendenza più diffusa in Europa, infatti ritroviamo in Francia Dubeffet, in Spagna Tàpies e in Italia Burri che in particolare propone opere dalla singolare forza espressiva, ricorrendo a materiali poveri: legni bruciati, vecchi sacchi di juta, lamiere e plastica fino a giungere ai "cretti". Su questo filone si muove la mostra di MeliscianoArte con la volontà di essere  resente con una carrellata illustrativa proprio nel centenario della nascita del grande Maestro. Gli artisti che partecipano a questa mostra sono stati invitati e poi selezionati da un'apposita commissione per verificarne l'aderenza al tema, questa selezione di opere ha trovato la sua collocazione nella splendida location di Villa Graziani in un percorso che nello scorrere degli ambienti esprime quanto di bello i 60 artisti (tra maestri consolidati e nuove generazioni), provenienti da tutta Italia e non solo, anche da Francia e Olanda, hanno saputo realizzare proprio a questo scopo. L'ampio ventaglio di opere esposte ripercorre tutti i settori dell'arte informale, troviamo il materico, il gestuale, il segnico e il plastico, lo sguardo corre su superfici di volta in volta diverse: morbide e levigate, rugose e irregolari, che richiamano alla mente svariate sensazioni dovute anche all'accostamento dei diversi materiali che ogni artista ha utilizzato per esprimere la propria energia creativa. La materia si trova a farla da padrona in questa raccolta di opere, mostrandosi in primo piano, molto spesso senza il bisogno di una catalogazione o titolo, poichè attraverso la mano dell'artista esprime se stessa, mediante un lavoro che scaturisce dalle suggestioni interne alla materia stessa, si tratta di esaltazione dell'espressività intrinseca. A fianco a queste opere nel salone si trova collocata una selezione di 6 stampe digitali di opere di artisti che vanno dal 1910 al 1979, una parte didattica per il profano per poter meglio comprendere e contestualizzare l'informale con i suoi prodromi ed epigoni, collocate sul pavimento si trovano 5 opere "Frammentaliste" termine coniato dal gruppo di artistiti di MeliscianoArte per definire un nuovo approccio del fare arte; opere che nascono da opere non come imitazione ma come evoluzione, opere create a più mani che prendono il via da un'opera d'arte storicizzata scelta all'uopo, che viene destrutturata o frammentata, scomposta per campiture di colore e nuances. Ogni frammento viene assegnato ad un artista che attenendosi al colore originale lo ricostituisce secondo il suo stile, nascono così delle opere/frammento che esaminate singolarmente sono  compiutamente definite, ma quando il puzzle di colori si ricompone contribuiscono alla riproposizione e ricostruzione dell'opera d'arte che le ha originate,  questo assemblaggio di opere costituisce un'opera denominata frammentalista. Quelle presenti nella mostra sono state create a più mani dagli artisti: Brizi, Giorni, Inferrera, Leandri, Ministeri, Matteucci, Mida, Piomboni, Tirigalli, e prendono il via da una selezione di 5 opere di artisti fra gli anni 1912 e 1975 tra i quali Afro, Burri e Equipo 57 riassemblate nel salone da lontano mostrano nella loro interezza l'opera dei maestri, da vicino si ha la visione di un opera frammentale, ogni singolo colore evidenzia una diversa opera d'arte creata dagli artisti odierni, scomposte e ricomposte possono dare il via ad un gioco creativo in continuo movimento e di mutevole riproposizione. L'invito per il pubblico è di venire a vedere questo splendido allestimento che viene completato dalla personale di Gianluca Cittadoni del Centro San Giovanni di Giove, opere in ceramica dalla freschezza espressiva efficace e affascinante, che dimostrano quella purezza d'animo che molti artisti in passato hanno ricercato, come momento supremo di massima espressione. La mostra resterà aperta fino al 3 Maggio nei giorni festivi e prefestivi. Si ricorda inoltre che il 30 Aprile alle ore 19 ci sarà la lettura dibattito del Cretto in Kit di Saverio Mercati - voce recitante Luciano Bartolini , alle 21 la Scuola di danza di Lama effettuerà una performance  informale sulle emozioni "Frammenti di vita danzata " curata da Stefania Ceccarini .

Per MeliscianoArte

Maria Inferrera

L'autore

Ritratto di Andrea Salvadori Andrea Salvadori