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Guasticchi: "No al Parco Nazionale del Catria, Nerone e Alpe della Luna"

Ambiente e territorio
Umbria 13/07/2018 - 12:27

“No all’istituzione del Parco nazionale del Catria, Nerone e Alpe della Luna”. Con questo auspicio il consigliere regionale Marco Vinicio Guasticchi (Pd-vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria) annuncia di aver depositato un’interrogazione a risposta scritta per sapere dalla giunta di Palazzo Donini “quali iniziative sono state avanzate da parte dei soggetti promotori nei confronti della Regione Umbria per la condivisione del percorso istitutivo del parco nazionale ‘Catria, Nerone e Alpe della Luna’ e quale posizione intende assumere l’Esecutivo”. Secondo Guasticchi quello d’istituzione del nuovo parco è stato “un percorso anomalo, che si è svolto in maniera dicotomica e in molti casi speculativa per raggiungere un obiettivo che interessa solo pochi e danneggia molti. L’iniziativa è partita da due parlamentari sconosciuti ai più a cui si sono aggregati successivamente vari ambientalisti locali, escludendo gran parte degli operatori dei settori interessati”. “Ed escludendo soprattutto la Regione Umbria sottolinea Marco Vinicio Guasticchi – il cui parere, come molti dovrebbero sapere, diventa determinante per la nascita di questo ennesimo parco nazionale. Tra l’altro la Regione non è stata interpellata neanche come proprietario delle centinaia di ettari di demanio regionale che viene direttamente interessato dalla nascita dell’area protetta”. L’esponente del Partito democratico aggiunge poi che “non è assolutamente vero che la Regione Umbria è favorevole alla costituzione del parco, anzi, da sempre l’ente si è dimostrato critico nei confronti della gestione che limita notevolmente l’attività dei residenti. Inoltre, l’atteggiamento costantemente ostile al mondo venatorio e a quello della pesca sportiva in queste aree protette crea soltanto disequilibri ambientali dove alcune specie come cinghiali, caprioli, nutrie, corvi e volpi determinano condizioni critiche nel mondo agricolo e in quello faunistico”. In conclusione, Guasticchi rileva che “già ora queste aree sono tutelate da vari vincoli ambientali che salvaguardano l’integrità del paesaggio e la salvaguardia del mondo agricolo miscelando sapientemente attività venatoria e di pesca sportiva con attività agricole e di raccolta di tartufi e funghi: il parco andrebbe soltanto a complicare la vita e le attività economiche del territorio interessato”. “Esprimo dunque – conclude Guasticchi – un netto no a un nuovo parco, soprattutto se il suo iter ha tenuto ai margini istituzioni che invece avrebbero dovuto dare un parere vincolante”.