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Il progetto “Un Bosco per la città” adottato dal Comune

Ambiente e territorio
Città di Castello 17/04/2015 - 11:22

Sono state impiantate ieri, in zona “pozzi”, nei pressi dello stadio, oltre 150 piante tra lecci, bagolari, tassi, faggi, ma anche alberi da frutto, da frutto, tra le quali varietà che, se pur parte integrante della cultura della zona, rientrano ormai tra quelle “dimenticate”, come il corniolo e il sorbo degli uccellatori.

Autori dell'imboschimento circa 140 alunni delle scuole primarie del 1° e 2° Circolo Didattico, che hanno aderito, insieme al Comune di Città di Castello, al progetto “Un Bosco per la città”, ideato già nel 2002 dal Prof. Mario Pianesi e proposto dal circolo UPM Un Punto Macrobiotico di Città di Castello.

In una giornata all'insegna del divertimento all'aria aperta, sono stati proprio i bambini protagonisti dell'impianto, interrando fisicamente le piante.

Come nelle migliori tradizioni, la prima pianta, un noce, è stata impiantata dal Sindaco Luciano Bacchetta, che ha ricordato ai bambini la necessità di preservare l’ambiente.

“Viviamo perché respiriamo, perché beviamo, perché mangiamo” ricorda il testo “Un Manuale di Alimentazione” scritto dal Prof. Pianesi e adottato dall’UNESCO quale testo di riferimento per lo sviluppo sostenibile.

E’ cos’ che gli alunni delle scuole S. Filippo, S. Pio X e La Tina hanno messo, a fianco dell’albero che ognuno di loro ha messo a dimora, un cartello col proprio nome e con un disegno ed un pensiero sull’importanza degli alberi per la vita umana.

Gli agenti del Corpo Forestale dello Stato, con il comandante Bartocci, hanno aiutato i bambini nell’impianto, insieme ai volontari di Un Punto Macrobiotico e agli insegnanti.

Il terreno avrà come conseguente evoluzione l'applicazione di un'altra delle idee del Prof. Mario Pianesi, all'interno del modello di sviluppo sostenibile che ormai da decenni propone in diversi paesi del Mondo: la policoltura MA-PI, che prevede, oltre alla completa assenza dell'uso di sostanze chimiche di sintesi, anche la convivenza tra essenze diverse, come, ad esempio, alberi da frutto, ortive, cereali e leguminose.

Un modello, quello della policoltura MA-PI, che, da solo, se applicato universalmente potrebbe essere una seria e concreta risposta all'effetto serra, attraverso una maggiore e cospicua produzione di ossigeno.

In questo caso, con la collaborazione della Caritas locale, si aggiunge un ulteriore tassello, quello di consentire a persone indigenti la possibilità di coltivare e commercializzare i prodotti ortivi.

Un segnale, quindi, non irrilevante: sono gli stessi bambini che iniziano a provvedere alla ricostituzione di un ambiente più sano, per garantirsi, laddove non lo facciano gli adulti, un futuro migliore.

L'autore

Ritratto di Numidio Quadrato Numidio Quadrato