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Perugina, arriva l'interrogazione del "tridente" Epifani, Giulietti e Cardinali

Mentre il Pd interroga il Pd per avere spiegazioni da Nestlè, Greco (Flai Cgil) rende noto che si è aperto il dialogo al tavolo europeo
Lavoro
Umbria 14/09/2015 - 16:38

PERUGIA- La vicenda della Perugina approderà in Parlamento grazie all’interessamento dell’on. Guglielmo Epifani, presidente della Commissione Attività produttive della Camera, dell’on. Giampiero Giulietti e della sen. Valeria Cardinali che hanno incontrato il coordinatore della rsu di San Sisto Luca Turcheria e il segretario provinciale della Cgil Filippo Ciavaglia per discutere del futuro dello stabilimento. Turcheria ha illustrato ai parlamentari la situazione in cui versa l’azienda, dove un anno fa è scattato il contratto di solidarietà per gli 861 dipendenti, scongiurando così i 210 esuberi prospettati da Nestlè, e che oggi vede una forte contrazione dei volumi produttivi e di conseguenza un calo del numero dei lavoratori stagionali.

“Nestlè non sembra intenzionata ad investire sulla Perugina, mettendo così a rischio il futuro di un’azienda sito industriale di riferimento dell’economia umbra che attualmente tra contratti a tempo indeterminato e stagionali impiega 1.100 persone”, ha spiegato Turcheria. Le preoccupazioni per le sorti della Perugina hanno indotto i lavoratori ad istituire un presidio permanente a Perugia per raccogliere firme e presentare il loro piano industriale di rilancio dell’azienda che prevede maggiori investimenti e l’avvio di produzioni contro stagionali.

Preoccupazioni che sono state accolte e condivise dai parlamentari Epifani, Giulietti e Cardinali che già dai prossimi giorni porteranno la questione all’attenzione del Governo attraverso specifiche interrogazioni. Il presidente della Commissione Attività produttive Epifani ha inoltre prospettato la possibilità di convocare in Parlamento anche i vertici della Nestlè.

“E’ arrivato il momento di chiedere alla multinazionale di chiarire le prospettive industriali dello stabilimento di San Sisto e le scelte che intende effettuare in Italia – hanno affermato i parlamentari - Condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori e ci impegniamo sin d’ora a portare la vicenda all’attenzione del Governo. E’ nostro dovere difendere la Perugina esoprattutto tutelare i lavoratori, andando oltre il contratto di solidarietà, in scadenza il prossimo agosto. Perugia e l’Umbria intera meritano una risposta”.

PERUGIA - La complicata vertenza Perugina è arrivata sul tavolo europeo del Cae (Coordinamento aziendale europeo) di Nestlè che si è tenuto l’8 e il 9 settembre, a Girona, in Spagna. Ma già nei giorni scorsi, grazie alle iniziative messe in campo da Rsu e sindacato e all’attenzione prestata dai media alla vertenza, il tema Perugina si è fatto strada nella sede della multinazionale a Vevey. Questa due giorni in terra iberica è stata utile per far capire ai manager quanta attenzione ci sia intorno alla vertenza Perugina in Italia e quanto merito ci sia nella nostra proposta.

Come Flai dell’Umbria abbiamo apprezzato l’atteggiamento del responsabile delle risorse umane per l'Europa, Antonio Silva, che ha ribadito come il dialogo con sindacato e lavoratori sia uno strumento utile per la soluzione. Le battute franche che ci siamo scambiati hanno rappresentato un punto in avanti nella vicenda rispetto al dialogo tra sordi che invece abbiamo con i manager italiani.

Dunque, torniamo in Italia con la consapevolezza che il tavolo del comitato europeo aziendale Nestle è servito alla causa, anche per la totale condivisione della nostra battaglia da parte dei vertici sindacali europei e per la garanzia del loro impegno diretto, che ci spinge a continuare ad aver un atteggiamento propositivo e costruttivo. Ora la palla passa ai vertici nazionali della Nestle: dimostrino la stessa disponibilità al dialogo nel merito che abbiamo riscontrato in Europa e ci diano il quadro strategico che hanno delineato per la nostra fabbrica. Tra poco meno di due mesi si terrà la plenaria del Cae, l'auspicio è che ci si arrivi con un quadro più chiaro. Noi diamo un valore alle relazioni industriali e il peso del tavolo europeo deve essere di supporto a quello nazionale. Oggi invece è l'unico tavolo che ci dà la possibilità di confronto.

Michele Greco

Segretario generale Flai Cgil Umbria