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Rapporto Ires Cgil Umbria, Rifondazione comunista: “Aumenta la disoccupazione, serve una mobilitazione regionale”

Lavoro
Umbria 16/05/2018 - 16:44

L’ultimo rapporto Ires Cgil conferma la crisi profonda che attraversa l’Umbria su occupazione e consumi. Niente di nuovo, purtroppo. E’ una situazione che conosciamo bene, certificata anche dai rapporti Istat sul lavoro e da quelli dell’Inps: la crisi economica e sociale dell’Umbria è oramai strutturale. Un punto di Pil in più  e un certo aumento delle esportazioni non sono dati capaci di indicare una reale ripresa. Basti pensare alla deindustrializzazione in atto con i casi emblematici di Ast e Perugina, all’incapacità di dare prospettiva ai nuovi lavori e ai tanti che per lavorare devono aprire la partita Iva, al dramma vissuto da giovani e meno giovani che, quando va bene, si vedono proporre dalle agenzie interinali contratti poveri e precari rinnovati settimana per settimana. Oltre ai dati e ai commenti, queste sono le condizioni reali delle lavoratrici e dei lavoratori della nostra regione, questi sono i risultati del Jobs Act: aumento della precarietà, della disoccupazione e della povertà. Il governo regionale monocolore Pd, in linea con le politiche nazionali di Renzi e sempre attento alle richieste di Confindustria, non è riuscito a proporre né una politica industriale, né un cambio del modello di sviluppo. Ecco, riteniamo che sia arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti, serve una mobilitazione regionale, serve un’alternativa, un’alternativa popolare e di sinistra che metta al centro della sua proposta politica il lavoro e lo stato sociale.

Rifondazione comunista dell’Umbria