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La proposta: delegare le Valutazioni ambientali del comune alla struttura della Regione Umbria

Ambiente e territorio
Città di Castello 05/05/2017 - 14:46

Sarà discussa in commissione la proposta di delegare le Valutazioni ambientali strategiche, Vas, del comune di Città di Castello alla struttura della Regione Umbria. Illustrata nell’ultimo consiglio comunale dall’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini, tale possibilità ha suscitato alcuni dubbi tra le forze di minoranza in consiglio. “L’idea nasce dalla nuova legge regionale urbanistica in cui le Vas” ha spiegato la Cestini “possono essere compiute anche dalla Regione oltre che dai Comuni. Si è deciso di delegare perché sia la decisione, se ci sia o meno bisogno della Vas, sia poi, la Vas stessa, sono procedure molto complesse che non possono essere eseguite dai tecnici comunali che hanno curato la progettazione o l’iter amministrativo e che, per giunta, necessitano di professionalità molto specifiche, spesso non in forza nelle Amministrazioni. Ricorrere a delle consulenze esterne sarebbe un aggravio di costi e, dal momento che la nuova legge dà questa opzione, l’abbiamo colta”.

Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha chiesto una “maggiori valutazione perché si passa da una gestione locale, flessibile, ad una concentrazione in sede regionale. Il Comune ha scelto di delegare queste funzioni. Questo è un indirizzo generale, bisognava organizzarsi meglio a livello decentrato”. Valerio Mancini, capogruppo della Lega Nord ha detto che “cediamo sovranità alla Regione. Questo sarebbe stato un documento da condividere in commissione. Troppe volte i cittadini si ritrovano le conseguenze di decisioni prese lontano. Come è accaduto ad Umbertide con la moschea. Quando cediamo a terzi competenze sbagliamo. Ma quando ci saranno valutazioni ambientali che interessano il comune, dovremmo essere informati preventivamente e tempestivamente. L’assessore deve prendersi questo impegno con il consiglio”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme si è associato alle considerazioni di Mancini. “E’ un atto delicato” ha detto “perché cediamo la nostra sovranità. Sospendiamo il giudizio se non è un atto urgente”. “Nessuno scarica responsabilità delegandole a terzi. La Vas non è una scelta politica, la fanno i tecnici, l’apparato interno per i piani urbanistici” ha replicato la Cestini “Siccome richiede professionalità che non abbiamo, il Comune delle fare delle convenzioni, spendere dei soldi. La Regione ha già una struttura adeguata dal punto di vista tecnico, la farà per noi. Un chimico della Regione fa una valutazione diversa da un chimico che lavora per noi? Noi le scelte politiche le facciamo ma la valutazione ambientale non cambia. Pensate se avremmo dovuto fare la Vas della variante al Prg”. Nelle dichiarazioni di voto Mancini ha precisato che “non vogliamo nuove assunzioni per la Vas ma alcuni comuni si sono trovati cantieri impattanti avviati senza che consiglieri comunali e cittadini sapessero nulla. Di qualsiasi Vas dobbiamo essere informati”. Morini ha chiesto di “fare una scelta con cognizione. Se non c’è volontà prendo atto, altrimenti chiediamo una sospensiva. Se è urgente, quali sono i motivi?”. “Portiamo l’atto in commissione ma in occasioni di Vas il consiglio ha sempre saputo, perché le grandi scelte strategiche passano dal vaglio di questa assemblea”. “La Vas è acqua calda” ha aggiunto Luciano Tavernelli, consigliere del PD, “è utile che venga fatta da organismi superiori. Io la estenderei anche all’interregionalità per i comuni di frontiera. Andiamo in commissione ma l’informazione c’è sempre stata”.