Tu sei qui

Liberati/M5S su caporalato in Umbria: "Basta degenerazione immorale"

Politica
Umbria 08/02/2016 - 11:48

Perugia, 8 febbraio 2016 - “Basta alla degenerazione immorale, stop alle deroghe ai salari minimi. L’Alleanza delle cooperative italiane dell’Umbria apra una bella e profonda riflessione al suo interno, magari prima che la imponga dall'esterno qualche autorità”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, in merito alle dichiarazioni dell'A.C.I., formata da A.G.C.I., Confcooperative e Legacoop (http://goo.gl/YUb9KF), che “ha risposto con un'oleografia alla denuncia del M5S sull'immondo caporalato di cui alcune grandi coop sono purtroppo protagoniste nella nostra regione”. Per Liberati “l’Alleanza delle cooperative italiane dell’Umbria non chiarisce la polpa delle nostre contestazioni: come è possibile pagare un socio-lavoratore circa 3 euro l'ora netti e, talvolta, come in agricoltura, persino meno, stando a denunce della stessa Cgil? Il fatto che l'Alleanza contribuisca in modo crescente al Pil regionale e nazionale è motivo di grande preoccupazione. Infatti, abbandonati i principi mutualistici, sposato il mercato e il profitto, queste coop (vere, false e verosimili) sono causa di un enorme danno alla libera concorrenza tra imprese per via del trattamento fiscale privilegiato unito al dumping salariale e ai plateali favoritismi politici accordati negli anni”. 

“Proponiamo allora l’Alleanza – continua Liberati - di avviare assieme a noi una verifica congiunta sul rispetto della legge 'n.142/2001', in particolare dove essa afferma che i regolamenti stilati dalle cooperative non potranno ammettere deroghe in pejus al trattamento minimo previsto dalla contrattazione collettiva. È necessario tirare fuori questi regolamenti interni oppure saremo noi a pubblicarli. Ci chiediamo perché l’Alleanza non costituisce una commissione integrata di monitoraggio dei salari e dei lavori davvero svolti rispetto alle ore previste dai contratti e ai titoli degli interessati. Altrimenti il risultato è la creazione di una massa di nuovi oppressi, come nell’‘800, con un impoverimento generalizzato delle famiglie dei soci lavoratori, a esclusivo vantaggio di qualche moderno caporale. Il caso Eskigel-Scas è solo la punta dell’iceberg. Il fatto che gran parte di sinistra e sindacati tacciano non vi autorizza affatto a conculcare le regole, scritte e non scritte che siano. Inoltre in non poche coop più o meno grandi, le maestranze non si vedono nemmeno retribuiti i primi tre giorni di malattia. Senza dimenticare quelle coop che pagano i propri soci-lavoratori in modo differito, con più mesi di ritardo, perché così stabilito nel loro regolamento”. 

“Quanto alla politica – prosegue il capogruppo del M5S - nessuno intende minimamente conculcare l’elettorato attivo e passivo di alcuno: respingiamo tuttavia altrettanto fermamente il diffuso clientelismo che, aggiunto al predetto caporalato, si annida nel gioco sporco portato avanti da taluni che fanno politica o intendono farla in questo indecente modo per accaparrare voti sulla pelle della gente. Servirebbe che anche l'Alleanza parlasse dello stato di degrado umano e politico in cui l’Italia e l’Umbria sono precipitate”.

“Infine – conclude Liberati - invitiamo l’Alleanza a dichiarare se consideri corretto o meno che un presidente di Regione, in aspettativa dirigenziale da Legacoop, sia risultato più volte presente e votante su delibere di Giunta nelle quali la stessa Legacoop veniva nominata nella narrativa, come abbiamo reiteratamente dimostrato. Ci chiediamo cosa pensa l’Alleanza rispetto al fatto che Catiuscia Marini e altri politici abbiano accettato i finanziamenti elettorali da alcune grandi coop che fanno parte dell’Alleanza medesima. Tutto normale? Tutto ok, anche quando quelle coop risultano titolari, gestori, concessionari di servizi pubblici? E potremmo proseguire, formulando ben altre domande”. 

L'autore

Redazione