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Reddito di cittadinanza, per i pentastellati umbri il rinvio in commissione è una "piccola vittoria"

Ebbene sì, il Consiglio Regionale dell'Umbria rimanda in commissione la discussione. Più che piccola vittoria, una vittoria di Pirro
Politica
Umbria 17/09/2015 - 19:55

“Il 9 maggio scorso, Il Movimento 5 Stelle aveva aperto proprio a Perugia una riflessione politica nazionale con la ‘Marcia per il reddito di cittadinanza’ fino ad Assisi. Quella mattina furono con noi persone di sinistra, di destra, delle associazioni, famiglie e singoli animati dalla stessa volontà di costruire un'altra Italia, al di là degli schemi e, talvolta, delle gabbie di partito. Oggi quella Marcia è ripresa simbolicamente in Aula, nell’Assemblea legislativa umbra”. Lo scrive Andrea Liberati (M5S) a ridosso della seduta consiliare dello scorso martedì dove si è discussa la mozione presentata dagli esponenti pentastellati e dove “sommessamente e tra mille cautele segnalo come tanti consiglieri sembrano aver scelto di andare oltre i cliché, pur declinando in tanti modi diversi l’idea di reddito di cittadinanza e al di là dei distinguo del rappresentante della Giunta”.

Il capogruppo pentastellato parla di  “un'Italia più solidale attraverso atti concreti, rispetto allo scandalo degli esodati, dei troppi anziani invisibili mentre rovistano qualcosa nei bidoni della spazzatura, dei giovani che muoiono di inedia senza nemmeno poter riuscire a scappare via, di quel 16,3 per cento di minori in stato di povertà assoluta in Umbria secondo il report 2013 di Save the Children”.

Tornando sulla riunione dell'Aula di Palazzo Cesaroni, il capogruppo del M5S evidenzia come “dopo un ampio dibattito, su proposta del partito di maggioranza con Leonelli (PD) e Squarta (FdI), con l’appoggio di Ricci (portavoce cdx e liste civiche), Nevi (FI), Rometti (Psi), Fiorini (Lega), Biancarelli (Umbria più uguale), all'unanimità l'Assemblea legislativa ha deciso di delegare la fase di analisi del progetto di sussidio alla Prima Commissione, presieduta da Smacchi (PD). C'è già una data: si partirà il prossimo primo ottobre per chiudere l'iter dichiaratamente entro 90 giorni”.

Per Liberati si tratta di “un piano inevitabilmente inclinato verso nuovi orizzonti di coesione sociale, di progresso civile e morale per l'Umbria intera. Mi auguro di non sbagliare, ma ho percepito un'atmosfera più matura e autentica, meno affettata. Forse si inizierà da una base ristretta di persone, compatibilmente coi vincoli di bilancio e in modo non dissimile da altre sperimentazioni in atto. Come che sia, qualcosa di nuovo e concreto non potrà non accadere a vantaggio di chi ha meno”.

“Noi – assicura - resteremo spontanei e pragmatici, ponendo come sempre al centro del dibattito i veri problemi, parimenti aperti a proposte di buon senso, senza perderci dietro strategie di sorta, senza smarrirci in riserve mentali e retropensieri: infatti chi non porterà fino in fondo questo comune impegno, non ingannerà il Movimento 5 Stelle, ma avrà giocato pesantemente con la vita dei più poveri, deridendo la comunità tutta e, infine, annichilendo se stesso e la propria umanità. Nessuno, in coscienza, può desiderare tanto male. A Perugia – conclude Liberati - la Marcia può dunque proseguire: grazie a chi, tra i consiglieri, darà ancora il suo fattivo contributo”.