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Reddito sociale, i pentastellati umbri aprono alla destra di Fratelli d'Italia

Il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Marco Squarta, nei giorni scorsi aveva aperto al provvedimento
Politica
Umbria 10/09/2015 - 15:31

“L’Italia e l’Umbria vivono una prolungata fase di emergenza sociale che necessita di strumenti concreti non più rinviabili: per questo motivo il M5S considera una priorità il reddito di cittadinanza”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati. “Come è noto – spiega Liberati - la misura non sarebbe un semplice sussidio, ma un moltiplicatore in grado di accendere l'economia, con ricadute positive sui sistemi produttivi locali. Il Movimento 5 Stelle accoglie le aperture che arrivano dai gruppi politici in Regione, pronto al dialogo con le forze esistenti, disponibile nel cercare le giuste mediazioni e a emendare la nostra stessa mozione nel rispetto della ratio del provvedimento”.

“L’obiettivo principale – prosegue Liberati - rimane il contrasto e il contenimento al sempre più esteso disagio sociale, offrendo un sollievo immediato agli oltre 120mila umbri –giovani, meno giovani, pensionati, singoli, coppie - che vivono al di sotto della soglia di povertà. Un sostegno che non vuole essere certo un contributo assistenziale e passivo, essendo di durata predeterminata. Nella mozione che il 15 settembre sarà discussa dall’Assemblea legislativa è prevista anche la sottoscrizione di un vero e proprio 'patto di inclusione' con la Regione per attività di formazione e ricerca sistematica di lavoro nelle more delle provvidenze economiche del reddito garantito”.

“Il reddito di cittadinanza – continua Liberati - è d’altronde presente ovunque in Europa, tranne in Italia e Grecia. E recentemente la stessa Europa ha ribadito quanto sollecitato già da anni al nostro Paese: è dunque un dovere morale cui la stessa classe dirigente umbra, dopo quella del Friuli Venezia Giulia, non può sottrarsi, offrendo il suo contributo, essenziale per la vita di tanti. Di troppi. Sarebbe anche la tangibile prova del voler colmare la distanza siderale esistente tra i Palazzi e gli elettori. Una misura che rappresenterebbe una logica continuità con quanto dichiarato il 13 maggio scorso dalla stessa Catiuscia Marini, quando ha detto, come riportato dagli organi di stampa: 'Credo nella possibilità di attivare una misura temporanea a sostegno di chi è in difficoltà. Questo però nell’ottica non di dare vita ad uno strumento di assistenza tout court, bensì a un qualcosa che vada nella direzione di aiutare le persone a trovare un lavoro'”.

Per Liberati “adesso è cruciale aprire la discussione in Aula, trovando una proposta di mediazione valida. Le coperture si possono individuare col contributo di tutti anche nei termini da noi più volte auspicati attraverso la razionalizzazione della spesa, eliminando sprechi, privilegi, slegando alcuni rapporti patologici, andando a prendere i soldi presso quelle multinazionali dell’acqua che possono certamente dare molto, rispetto al nulla di oggi. Su tali temi, sui contenuti, sul merito, su proposte concrete a beneficio dei più deboli – conclude - siamo pronti a un confronto che, abbattendo le residue barriere ideologiche, farà crescere l’Umbria”.