Agenpress – “Non esistono le carte per poter valutare”, dice Luigi Di Maio sulla  mancanza di un avviso di garanzia a Paola Muraro.

“A chi in questo momento si sta sfregando le mani dico che il Movimento non ha mai fatto sconti a nessuno, soprattutto al suo interno. Stiano sereni i nostri detrattori che pensano di azzopparci”.

“Roma ci servirà da esperienza, perché ha molti dei mali endemici che si trovano nel resto d’Italia – continua Di Maio – Non conosco nel dettaglio la macchina amministrativa della Capitale: so che la porta avanti il sindaco e che io mi fido di lei. Tutto quello che ha fatto Raggi lo ha fatto in autonomia, assieme al suo staff». Il vicepresidente della Camera smentisce poi di essere stato tra gli sponsor dell’ex titolare del Bilancio, Marcello Minenna: «L’ho conosciuto quando è diventato assessore”.

Reazioni sulla situazione in Campidoglio arrivano anche dal governo. “La crisi politica non è auspicabile” dice il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. “Da cittadino mi auguro che i prossimi cinque anni non siano come i primi tre mesi, altrimenti il ritorno negativo per una città come Roma e quindi per l’Italia rischia di essere forte”.

“Quando dicevo che Muraro era figura opaca non sbagliavo. Ora quale complotto inventeranno quelli del M5S?”, scrive su Twitter il senatore del Partito Democratico Stefano Esposito lanciando l’hashtag #raccoltaindifferenziata. “Se dovesse corrispondere al vero la notizia dell’indagine a carico di Muraro sarebbe confermata l’inopportunità di aver messo in quel posto chiave una figura centrale per il sistema-rifiuti della Capitale”. Scrive in una nota l’esponente del Partito Democratico di Roma, Giovanni Zannola. “Si tratterebbe – sottolinea – di un ulteriore duro colpo alla credibilità della Giunta Raggi”.

“Dimissioni, liti, super stipendi, scelte fallimentari. Ora anche il caso Muraro. Giunta Raggi: l’ultimo chiuda la porta”, scrive su Twitter il senatore del Pd Andrea Marcucci.

“Che Paola Muraro, sia o meno indagata, ormai é un dettaglio trascurabile. Il fatto vero è che la giunta Raggi è spappolata da una lotta di potere perché hanno fame di potere”, ha dichiarato il senatore di Fi, Francesco Giro. “Sono uguali agli altri? No – commenta ancora Giro – molto peggio”.