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Sassolini alza la voce su Villa Montesca: "Siamo al degrado"

Politica
Città di Castello 31/08/2016 - 14:38

Se il barone Franchetti vedesse com'è ridotto il suo amato parco a Villa Montesca probabilmente maledirebbe di averlo lasciato alla città. Mi avevano segnalato il desolante spettacolo che si può ammirare entrando nel parco, ma non avrei mai immaginato di toccare con mano tanto degrado. Villa Montesca e il suo parco è uno dei monumenti caratterizzanti Città di Castello, spesso citata dagli amministratori come fiore all'occhiello della città. La Villa, costruita alla fine del XIX secolo su progetto dell'architetto fiorentino Giuseppe Boccini, è sicuramente la più suntuosa dell'Alta Valle del Tevere ed è arricchita da un parco, unico in Umbria per la quantità di piante e per il valore botanico. Un patrimonio importante lasciato alla città dal barone Franchetti che in quell'immenso giardino aveva introdotto numerose specie esotiche e mediterranee. Dopo aver ospitato la sede dell'Università e quella di Sogepu, oggi Villa Montesca e il suo parco giacciono in una desolante condizione di degrado che si inizia a respirare già dal parcheggio antistante l'ingresso. Erba libera di crescere a dismisura, addirittura sui posti macchina, cestini colmi di rifiuti, parchine e tavoli da pic nic rovinati dalla maleducazione dei pochi frequentatori. Anche quella che un tempo era la splendida fontana, ricca di pesci, oggi non dona che tristezza: ci si arriva pestando l'erba alta, arida e nella vasca non si vede che acqua scura, densa, stagnate. Ricordo che nemmeno un anno fa, nel novembre 2015, l'assessore regionale Fernanda Cecchini e il sindaco Luciano Bacchetta presentarono in pompa magna l'intervento di recupero del parco: lavori di riqualificazione curati dall'Agenzia Forestale Regionale con un investimento di 258mila euro, sostenuto attraverso i finanziamenti comunitari erogati dal Piano di Sviluppo Rurale dell'Umbria 2007-2013. Oggi a ricordare il bando, all'interno del parco, rimane solo un cartellone (vedi foto) appoggiato sul tronco di un albero.
Un patrimonio come questo non può e non deve essere lasciato al degrado e all'incuria. Per tale motivo chiedo di conoscere in primis come sono stati spesi, o sperperati, i soldi di detto "recupero" e a chi è da imputare l'incuria che regna nel parco. E' giusto anche sapere se il Comune ha intenzione, in tempi brevi, di sistemare veramente il parco riportandolo al decoro che merita e se vi sono, quali sono i progetti futuri di recupero di Villa e Parco.

Cesare Sassolini
capogruppo Forza Italia