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Umbertide Cambia e le elezioni regionali

Politica
Umbertide 15/05/2015 - 15:31

Gianni Codovini, Presidente dell’Associazione Umbertide cambia

La chiarezza politica, la concretezza dei programmi e il rispetto per i cittadini stanno alla base di Umbertide cambia. Per questo ci corre il dovere di evidenziare la nostra posizione rispetto alle prossime elezioni regionali, un vero banco di prova per i territori e per il rinnovamento del modello di Regione. Purtroppo, però, né i territori né tantomeno il cambiamento regionale sono i protagonisti di tali elezioni, strette tra conservazione dell’esistente e ristretta partecipazione.

In realtà, abbiamo promosso da un anno a questa parte la costruzione, in coerenza con la nostra lista civica, di un’Alleanza dei territori formata dalle liste civiche comunali di tutta la Regione. Il risultato è stata la denuncia dell’incostituzionalità della legge regionale umbra (che ancora rimane tale) e la presentazione, discussa in Consiglio regionale, di una nostra proposta di legge elettorale che vedeva come primo attore il territorio. Tale proposta è stata bocciata sia dalla destra che dalla sinistra, entrambi d’accordo sulla conservazione delle attuali posizioni di potere.

Mancando un minimo di legittimità e garanzia politica, Umbertide cambia ha deciso di non partecipare alla competizione elettorale, che ha già stabilito il risultato, e conseguentemente di non appoggiare alcuna lista e/o candidato, che si sono resi responsabili di una “legge truffa”. Per questo non facciamo accordi con nessuno e non negoziamo con chicchessia. Peraltro, i candidati territoriali non sembrano avere alcun appeal, rappresentando un passato che non passa.

Pertanto, Umbertide cambia continuerà la propria battaglia sulla democrazia nei territori e in città, tenendo presente i suoi due punti fondamentali: l’Umbria come parte della macroregione dell’Italia mediana (la sola che ci può togliere dall’isolamento nazionale) e la lotta alla partitocrazia. Non vogliamo essere corresponsabili dell’accordo di potere di questa sinistra e di questa destra, che ha già dato la “vittoria mutilata” al partito dell’astensione.