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Umbertide Cambia: “La FCU è un bene della comunità”

Politica
Umbertide 21/09/2015 - 16:11

Si darebbero morsi sui gomiti gli amministratori dei Comuni altotiberini che riuscirono a far passare nel 1886 il primo treno da Arezzo a Fossato di Vico, dopo soli quattro anni di lavoro a forza di picconi e carretti. Mai si sarebbero aspettati che eredi indegni avessero esposto la ferrovia al paradosso di questi giorni: da un lato, l’interruzione di un tratto prezioso a causa della colpevole elusione della manutenzione corrente; dall’altro, l’avvio del cantiere per una nuova derivazione palesemente inutilizzabile: la bretella di Pierantonio. Mentre non ci si è preoccupati di trovare le risorse per la sicurezza della Umbertide-Città di Castello, sono invece state reperite per il raccordo per il treno che non ci sarà.

Noi come movimento civico abbiamo sempre denunciato tale situazione e l’incapacità strategica e gestionale della classe dirigente che finora ha amministrato. Ci ha lasciato un binario morto, triste e solitario. La ex FCU, come servizio universale, deve rappresentare invece il perno centrale del trasporto locale nel quale il ferro sia privilegiato alla gomma.

La qualità, efficienza e sostenibilità, in termini occupazionali e ambientali, passa infatti da questo principio, svuotato proprio dalla vergognosa vicenda della bretella di Pierantonio. Qui nessuno si è degnato di contestare le nostre critiche, preferendo la strada del silenzio anziché della trasparenza. All’ingresso del cantiere di Pierantonio non è stato esposto il cartello che la legge impone e che normalmente giganteggia a celebrare le opere pubbliche. Stavolta non è dato conoscere l’identità della stazione appaltante, la ditta esecutrice, i tecnici responsabili, l’entità e le fonti di finanziamento. Mentre a Pierantonio si cercano di investire oltre tre milioni nella bretella per un treno merci che non c’è (né ci sarà), a venti chilometri si realizza, ancora con soldi pubblici, una piastra logistica totalmente scollegata alla ferrovia, condannando il treno alla perpetua esclusione dal traffico merci. Salviamo un bene della comunità che pendolari, lavoratori, studenti, utenti vivono come un vero strumento sociale e di sostegno.