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La Sinistra di Sansepolcro e il Referendum sulla Sanità toscana

“Soddisfazione per la raccolta delle firme. Ora chi ci governa ascolti la voce dei cittadini”
Politica
Sansepolcro 16/11/2015 - 14:52

In tutta la Toscana sono 55.614 i cittadini che hanno firmato in favore del #referendum che vuole abrogare la Legge Regionale 28/2015. Un risultato che va ben oltre le aspettative visto che l'obiettivo del Comitato referendario era quello di raccoglierne 38.000 entro il mese di novembre, in maniera tale da ridurre i tempi ed i passaggi burocratici prima del voto.
Come Sinistra accogliamo questo primo risultato con molta soddisfazione, visto che a Sansepolcro e in Valtiberina abbiamo contribuito più di ogni altra forza politica a raggiungerlo, raccogliendo materialmente le firme ma anche svolgendo una massiccia opera di sensibilizzazione (come l'iniziativa sulla Sanità del 19 ottobre scorso). Oltre al lavoro fatto fuori con la gente, abbiamo cercato di sfruttare la nostra presenza nelle istituzioni cittadine e di vallata per inserire questo tema all'interno dell'agenda politica locale: se però fuori la risposta dei cittadini è stata positiva, a #Sansepolcro l'atteggiamento che la maggioranza ha tenuto in Consiglio Comunale è stato di incomprensibile chiusura e la nostra mozione presentata ad ottobre per promuovere, anche in abito istituzionale, la diffusione del referendum è stata bocciata.
In casi come questi si riscontra dunque una frattura piuttosto netta tra la volontà dei cittadini e le “oligarchie” politiche che amministrano le nostre città, quasi tutte allineate ai dogmi che il Partito (Democratico) dirama dai livelli gerarchici più alti.
Al cospetto delle tante firme raccolte, questo primo risultato rappresenta già, piuttosto nitidamente, un verdetto popolare; quello dei toscani, i quali sono chiamati a recepire passivamente - prima ancora di tutti gli altri italiani - un modello sanitario che accentrerà ulteriormente la gestione dei servizi, perpetrando tagli ingentissimi che porteranno ad una progressiva riduzione del personale addetto all’assistenza, all’impoverimento progressivo dei servizi, ad ulteriori aumenti dei ritardi nelle liste di attesa e ad un inevitabile aumento dei ticket.
Già da ora, dunque, chi governa le nostre città e la nostra Regione dovrebbe tenere conto di questo primo responso, in attesa di quello ufficiale che uscirà dalle urne. In tal merito, considerando che alle ultime elezioni regionali di maggio la percentuale dei votanti è stata appena del 48,28%, non è difficile dire che questo referendum ha davvero buone possibilità di raggiungere il quorum, visto che l'imponibile dal quale si dovrà conteggiare la metà dei votanti è davvero molto basso. 
Come #Sinistra continueremo a sensibilizzare sul tema della sanità e, al contempo, cercheremo di sollecitare i nostri amministratori locali affinché le istanze espresse dai cittadini tornino a contare di più degli “ordini di scuderia” di un singolo partito.