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Banca Etruria Lazio, bisogna ascoltare le proteste dei cittadini

di WALTER VERINI
01/12/2015 - 11:00

Nella giornata di ieri ho incontrato alcuni cittadini titolari di obbligazioni subordinate della Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, che hanno rappresentato disagio e rabbia per l'azzeramento del valore di queste obbligazioni, dopo il decreto governativo adottato sette giorni fa che ha salvato dal fallimento quattro istituti bancari tra i quali, appunto, la Banca dell'Etruria. La situazione rappresentata è davvero delicata. Il Governo ha emanato un decreto per salvare banche dei territori dal fallimento, per salvare migliaia e migliaia di titolari di depositi e conti correnti e centinaia e centinaia di dipendenti. Nell'impossibilità di ricorrere a sostegni pubblici, vietati dalle norme europee e dalla BCE, Lo stesso Governo ha dovuto finanziare il salvataggio con azioni e obbligazioni subordinate, acquistate nel tempo a tassi attivi poco credibili. E tuttavia gran parte di questi obbligazionisti sono cittadini, pensionati che hanno investito in quel modo i risparmi di una vita, magari su suggerimento della stessa Banca. Sono piccoli e piccolissimi imprenditori che magari hanno compiuto quelle operazioni per ottenere un credito per l'azienda. E che ora si vedono polverizzati questi investimenti. E' un problema serio, una situazione difficile. Da un lato bisogna evitare il fallimento di quelle banche che avrebbe conseguenze catastrofiche mentre l'immissione di risorse pubbliche aprirebbe salate procedure di infrazione nei confronti dell'Italia e dall'altro bisogna individuare strade per attenuare il più possibile l'impatto sui cittadini. Per questo già martedì ci incontreremo come parlamentari del Pd delle realtà interessate per esaminare anche insieme al Governo la situazione e possibili soluzioni.