“Tina” di Pino Caccucci è uscito, edito dall'Universale Feltrinelli, nel 2005 . Definito da Fellini “un artigiano, un costruttore di trame, di atmosfere e di personaggi”, Caccucci si confronta in questo caso con il racconto di una vita vera, quella di Tina Modotti.

Anche se le biografie hanno sempre qualcosa controverso, affascinano e respingono a seconda di come si inquadra il personaggio narrato, nel caso di Tina Modotti diventa invece un tributo dovuto ad uno spirito libero sconosciuto a molti, ad un esempio di donna antifascista forte e decisa. La sua vicenda biografica e il suo impegno sociale e culturale è legato alle vicende politiche nelle quali si trova ad essere protagonista.

Negli anni 20,insieme alla famiglia, emigra in America e diventa modella e attrice ma soprattutto fotografa dopo l'incontro con Edward Weston. Artista affermata e instancabile rivoluzionaria, divenne militante politica durante gli scontri che coinvolsero il Messico a metà degli anni '20 e subito dopo iniziò a combattere con le Brigate Internazionali in Spagna. Fu attenta e critica ma soprattutto capace di cogliere gli aspetti più cruenti della realtà. In questo romanzo, la vita di Tina è a volte sopraffatta dalle tinte forti degli orrori della guerra d’indipendenza del Nicaragua, della morte di Trotzkij, della figura di Stalin.

Epilogo inevitabile se si pensa che ci sono vite che meritano di essere ricordate e raccontate non solo per quello che furono in se stesse ma ancora di più per lo sconvolgente effetto che su di loro ha avuto la Storia, la Storia che nel '900 trasforma, sposta, infervora e ferisce.