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Ospedale di Terni,Liberati/M5S:" Ho constatato una situazione che ha superato il limite"

Salute
Umbria 06/02/2016 - 15:11

Il consigliere regionale Andrea Liberati (M5S) comunica di aver effettuato un
sopralluogo nell'ospedale S.Maria di Terni, verificando, come indicato nelle
segnalazioni ricevute, “una decina di letti posti in varie corsie, stanze
sovraffollate rispetto all’effettiva disponibilità e assenza di
comfort”.

(Acs) Perugia, 6 febbraio 2016 - “Ho constatato una situazione che ha
superato il limite, mortificando la dignità degli esseri umani e della loro
privacy. Una vergogna, aggravata dal fatto che i pazienti al momento del
ricovero non vengono avvertiti sul fatto che finiranno nei corridoi, senza
possibilità di scegliere”. Così il consigliere regionale Andrea Liberati
(M5S) descrive quanto visto durante “il blitz nell'ospedale S.Maria di
Terni. Oltre una decina di letti posti in varie corsie, stanze sovraffollate
rispetto all’effettiva disponibilità, rischi per la mancanza dei
dispositivi sanitari viceversa presenti nelle camerate, assenza di comfort.
Quel che finora si è voluto far passare per fenomeno estemporaneo ed
emergenziale è invece la consuetudine nei reparti di Medicina Interna e
d’urgenza (diretto dal prof. Schillaci) ma anche della Clinica Medica
(diretta dal prof. Coaccioli)”.

“Dopo molteplici segnalazioni di ricoverati relegati nei corridoi –
spiega Liberati, in una nota firmata anche dai consiglieri comunali ternani
del M5S Trenta, Braghiroli, De Luca, Pasculli, Pococacio - e mentre il PD è
in fermento per la prossima spartizione delle nomine della sanità, il M5S
rimane vicino ai cittadini e ne racconta i quotidiani disagi. Che peggiorano
in maniera evidente nei fine settimana, quando, come constatato, alcuni
reparti come il week hospital e il day surgery chiudono per mancanza di
personale. Con ciò vengono aggravate anche le responsabilità e i carichi
lavorativi che ricadono su medici e paramedici che devono districarsi,
facendo slalom nelle corsie, percorrendo decine e centinaia di metri in più
ogni giorno per raggiungere i malati ‘temporaneamente’ collocati nei
reparti liberi, con un numero eccessivo di pazienti da dover assistere, con
evidenti rischi per la qualità del servizio sanitario offerto”.

Secondo Andrea Liberati “questo è il risultato dell’assenza di una
visione regionale e locale dell’organizzazione di un servizio sanitario
efficiente. Ci si muove solo per tamponare l’emergenza rispetto a una
concreta programmazione. Mancano gli investimenti, si effettuano tagli
lineari il cui unico risultato è un continuo scivolamento nella classifica
dei servizi di assistenza di base, lasciando precipitare l’Umbria verso il
decimo posto nella classifica nazionale. Ci si vanta che l’Umbria venga
considerata un benchmark per i bassi costi, ma non si dice che poi la gente
soggiorna in stanze sovraffollate o sui corridoi, perché mancano personale e
attrezzature, tanto a Perugia (e presto lo dimostreremo, carte alla mano)
quanto a Terni: ecco quale ennesimo e visibile fallimento hanno prodotto la
‘cura Marini’ e l’atavica noncuranza del sindaco Di Girolamo”

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Redazione