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Morti sul lavoro in Toscana: Braccini (Fiom Cgil): «Strage senza fine»

Secondo il sindacalista "serve un'indagine approfondita"
Lavoro
Toscana 01/09/2015 - 18:07

La grave tragedia di morti sul lavoro nella ns. Regione che si sono succeduti in queste settimane non ha fine. Un bollettino di guerra, ma di una guerra silenziosa, drammatica, ingiusta, che segna il grado di civiltà di un paese. I dati relativi sul lavoro in Toscana confermano la gravità di questo fenomeno e la profondità del suo radicamento nel tessuto produttivo.Sono necessarie azioni rapide da parte delle Istituzioni, il governo regionale deve compiere scelte impegnative e coraggiose. Bisogna ragionare sull'istituzione di una Commissione regionale che indaghi sulle condizioni nelle aziende e che coinvolga anche le stesse organizzazioni sindacali, i rappresentanti dei lavoratori di fabbrica e ASL in modo da fare una ricerca approfondita e scandagliare tutte le zone oscure del lavoro in Toscana, a cominciare dai settori più a rischio.

Sindacalmente siamo impegnati ogni giorno a sostegno dell'azione costante degli Rls e Rsu in ogni luogo di lavoro e attraverso la contrattazione collettiva, svolgendo un'azione costante di intervento e controllo del processo produttivo sempre più complesso e che quindi si trovano spesso ad operare in condizioni di difficoltà, ma le responsabilità dei datori di lavoro sulla sicurezza sono pesanti e non posssono essere solo ricondotte all'ultima catena di un subappalto preso al ribasso, va ricostruita anche la catena delle responsabilità, dove spesso vi sono alla testa aziende prestigiose.

Di pari passo Vi sono anche molte imprese virtuose in Toscana che hanno fatto della sicurezza un punto cardine e che gli deve essere riconosciuto, e guarda caso si concilia sempre con qualità dei prodotti, riconoscimento formale dei diritti dei lavoratori e contrattazione sindacale.

Troppi i silenzi ed i ricatti che sono costretti a subire tanti i lavoratori a causa delle preoccupazione di perdere il posto di lavoro, e la legislazione che sempre più riduce i diritti non aiuta sicuramente a dare risposta al grave problema della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Bisogna far salire di nuovo il livello delle responsabilità perché spesso è di vita o di morte che si tratta quando si parla di lavoro.Ridare a questa responsabilità tutto il suo peso significa restituire al lavoro tutto il valore e tutta la dignità che merita.

E' ns.compito inoltre contestare tutti quei processi produttivi che possono arrecare danno alla salute e all'integrità dei lavoratori e abbiamo il dovere di continuare a mobilitarci affinché ognuno, ad ogni livello, torni a parlare di lavoro, di come si lavora, di come si vive e in certi casi di come si muore.

Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana