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I nostri nemici sono i terroristi, non i musulmani

di ENRICO FLAMINI*
05/08/2016 - 15:31

 Il Consiglio regionale dell’Umbria ha deciso di rinviare in commissione per un approfondimento la mozione della Lega che chiedeva alla Giunta di attivarsi presso il governo per “una moratoria alla costruzione o all’apertura di nuovi centri islamici e di nuove moschee”. Al centro della questione c’è ancora una volta il progetto di costruzione di una moschea ad Umbertide. Al di là di frasi di circostanza e delle solite e giuste richieste sulla trasparenza dei finanziamenti e sulla condivisione con la popolazione, trasparenza e condivisione che andrebbero sempre chieste alle amministrazioni locali anche quando si costruiscono centri commerciali o mega palazzi che restano sfitti, anche in Umbria corriamo il rischio di appesantire ulteriormente un clima complessivo già ampiamente compromesso da un punto di vista culturale e sociale. In effetti per alcuni consiglieri regionali del PD e del civismo di destra vicini da sempre al mondo cattolico pare che le recenti parole del Papa non abbiano sortito alcun effetto. Quando si affronta questo tema, in un momento così drammatico, bisogna aver invece chiaro innanzitutto chi sono i nemici e dirlo con nettezza. I nemici sono l’Isis, i terroristi, il califfato. I nemici non sono i musulmani. Se le classi dirigenti non fanno questa distinzione con chiarezza e a tutti i livelli si rischia di contribuire ad ulteriori disastri. L’Isis è stata messa in piedi dagli Stati Uniti, dall’Arabia Saudita e dal Qatar. L’Isis ha avuto modo di entrare in possesso di armi francesi ed inglesi perché l’Unione Europea ha finanziato i gruppi di ribelli in Siria. La Turchia, nazione che sta nella NATO, ha continuato a non intervenire sull’Isis, mentre il Partito Comunista Kurdo che lotta contro i terroristi viene ancora considerato un partito illegale. Ecco, in Italia bisogna permettere a chi è musulmano di avere la propria chiesa, una chiesa alla luce del sole, una chiesa dove si predichi in italiano. Per fare questo bisogna però contrastare le campagne demagogiche messe in campo dalla Lega e non certo favorirle.

*Segretario Regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria