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«Le condizioni della sanità umbra peggiorano ancora»

A dirlo Enrico Flamini, Segretario regionale di Rifondazione comunista dell'Umbria
Salute
Umbria 16/11/2015 - 12:15

Il rapporto 2014 del Ministero della Salute sui Lea, i livelli essenziali di assistenza, sebbene contestato dalle Regioni, ci consegna un ulteriore arretramento dell’Umbria che scivola al decimo posto. E’ vero, si può discutere che l’efficacia della sanità possa essere misurata considerando solo la griglia Lea, ma i dati forniti dal Ministero certificano nella nostra regione un ulteriore depotenziamento dei livelli di assistenza causato dai tagli alla spesa pubblica e dall’assenza di una efficace programmazione regionale nella ripartizione delle risorse e nell’organizzazione dei servizi. Lo sappiamo bene: tante cittadine e tanti cittadini hanno problemi ad accedere alle cure, le liste d’attesa favoriscono il privato, sempre più complicate sono le condizioni di lavoro degli operatori. La situazione però non può che peggiorare considerando che il Pd e il governo Renzi, con l’applicazione del Patto sulla salute siglato proprio con le regioni, taglieranno almeno altri due miliardi di euro alla sanità pubblica che si vanno a sommare ai trenta sottratti negli ultimi cinque anni. Il governo punta dunque a smantellare definitivamente il sistema sanitario nazionale e il servizio pubblico per favorire nuove privatizzazioni. Ricordiamo bene che la stessa Presidente Marini esaltò il Patto per la salute. Ecco, nemmeno sulla sanità pubblica umbra la Presidente ha saputo e voluto giocare un ruolo politico, certificando che il Pd nazionale ed umbro non solo sono totalmente subalterni a Renzi, ma oramai non hanno più niente a che fare con la sinistra.

Enrico Flamini
Segretario Regionale Prc Umbria